Brano Tratto dal sito:

http://www.verrecchie.it/cenni_storici.htm

Uno storico, il Di Pietro, a pag. 49 della sua opera “Agglomerazioni Marse” afferma che in un manoscritto conservato in casa di D. Marino Tomassetti di Piscina, si raccontava quanto segue:
“Esistevano nella montagna di Tagliacozzo due paesetti chiamati uno Verrumpano (Morbano) e l’altro Cacume. Erano gli abitatori scambievolmente nemici fino al segno di meditare gli uni la distruzione degli altri. Eseguirono il concepito disegno nella stessa notte quei di Verrumpano e quelli di Cacume e lo fecero risolutamente. Quando senza saperlo, vollero rientrare nelle proprie abitazioni, ognuno le trovò bruciate e così strinsero amicizia ed andarono ad abitare in Verrecchie”.
I superstiti dei due paesi trasportarono a Verrecchie la “campana grande” che si trova ancora oggi nel campanile della vecchia chiesa di S. Egidio, nella quale si legge la data del 1525, quindi si pensa che l’epoca di tale avvenimento è da ricercare nel secolo XVI.
Questo racconto sembra un po’ romanzato, forse più semplicemente i due villaggi sono stati distrutti contemporaneamente in qualche movimento tellurico, molto frequente in questa regione. Ma i due ex feudi “Cacume e Morbano” sono esistiti veramente, lo testimoniano le rivendicazioni dei “naturali” di Verrecchie che, attraverso gli accertamenti in luogo, sui ruderi evidenti dei due paesi, hanno potuto dimostrare l’appartenenza degli stessi alla Montagna Dogana e rivendicarne la proprietà, partecipando, così, alla divisione e suddivisione della montagna stessa tra l’ex feudatario Colonna ed i comuni interessati, tra cui particolarmente Verrecchie.
Altra citazione relativa all’esistenza dei due ex feudi, è ancora menzionata nel n. 2/c dell’ordinanza 27 settembre 1811 del Cav. De Thomasis, relativa sempre alla contestazione di divisione della Montagna Dogana, dove dice: ”tutto al più provava che i possedimenti particolari sparsi in taluni locali della Dogana erano pervenuti ai possessori dell’anno 1654 dagli antichi cittadini degli ex feudi disabitati di Cacume e Morbano, i cui ruderi, senza contraddizione, erano stati riconosciuti esistenti dentro della stessa Montagna Dogana”.