• La premessa di questo appello è stata l’apertura di un  dialogo che l’Ente Parco ha iniziato con la popolazione ed i Sindaci del nostro territorio durante la riunione tenutasi a Trevi il 7 novembre scorso.

    Durante l’Assise è stata evidenziata la necessità di dare una svolta alla politica di sviluppo rurale compatibile con la vocazione agricola delle nostre terre, le Terre degli Equi,  favorendo l’ interconnessione delle imprese e delle pubbliche amministrazioni.

    Come Associazione Pro Camorata siamo intervenuti a valle della presentazione, ribadendo le proposte che abbiamo già illustrato, da quasi un anno a questa parte, in vari incontri pubblici alla presenza di Sindaci ed imprenditori.

    Riprendendo parte della discussione emersa nella riunione di Trevi ci appelliamo a Lei in merito ai punti che,  a nostro avviso, sono qualificanti per un reale piano di sviluppo locale compatibile dal punto di ambientale.

    Il tema catalizzatore deve essere la Qualità dell'offerta alimentare e turistico-territoriale per uno sviluppo eco-sostenibile. 

    La nostra analisi ci porta a ragionare sulla necessità di perseguire gli obiettivi e le strategie operative  per rafforzare il modello rurale in termini di opportunità di reddito, di occupazione, di benessere e di sostenibilità ambientale, in un ottica multi-funzionale.

    Di conseguenza   si dovranno  Incrementare:

    • ---> il valore e la fruibilità del patrimonio identitario e storico;
    •  ---> il valore del patrimonio rurale rendendolo multi funzionale;
    • ---> il valore del patrimonio turistico in un’ottica eco-sostenibile;
    • ---> la coesione territoriale per rafforzare la sinergia di sistema fra enti pubblici e privati in un’ottica di eco-sostenibilità economica
    • Inoltre si deve svolgere una funzione che deve facilitare la tendenza delle  imprese ad aderire alle strategie di qualificazione territoriale, per esempio,  tramite  un “Marchio di Qualità Territoriale dei prodotti e dei servizi“;

    Di conseguenza  bisognerà facilitare  la cooperazione, organizzando soggetti collettivi per la promozione del turismo rurale, valorizzandolo in termini di  patrimonio sociale; in modo tale da aiutare le  imprese ad uscire da una economia di sussistenza e secondarietà;

    Infine, a nostro avviso,  le azioni  ed i finanziamenti devono focalizzarsi al perseguimento dei seguenti obiettivi:

    • ---> Creazione gestione di un Marchio territoriale di qualità per i prodotti ed i servizi;
    • ---> Sostegno alle reti di imprese ;
    • ---> Piano per agevolare la creazione di nuove aziende ed il passaggio da attività secondare a principali;
    • ---> Piano per agevolare la creazione di attività ricettive private, collaterali alle imprese agricole, come Bed and Breakfast, Agriturismi, alberghi diffusi e piccoli alberghi;
    • ---> Piano per il recupero delle abitazioni abbandonate dei centri storici per la creazione di alberghi diffusi;
    • ---> Piano infrastrutturale per la creazione di una reale rete informatica ad alta velocità ad uso del territorio per interconnettere costantemente tutti gli attori di questo piano, e dove si necessita creare l’opportuna formazione sull’uso delle nuove tecnologie di comunicazione;
    • ---> Tutela e valorizzazione delle  Aree archeologiche e delle maggiori opere artistico-monumentali del territorio in relazione alla multifunzionalità dello stesso;
    • ---> Piano per il potenziamento delle aziende agricole del territorio;
    • ---> Progettazione e realizzazione di interventi, anche formativi, a sostegno dell’occupazione in agricoltura e nel turismo rurale;
    • ---> Studio di intervento per la coltivazione di nuovi prodotti agricoli adatti al territorio;
    • ---> Studio e realizzazione di un piano di promozione del territorio;
    • ---> Piano di Monitoraggio e Valutazione degli interventi di fase e di progetto
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    • Per raggiungere questi obiettivi bisogna dotarsi degli strumenti adeguati; a nostro avviso  per attuare questi intenti lo strumento più adeguato è il LAG (Local Action Group) inteso nella formulazione dettata dalla comunità europea agricola, tramite l’approccio LEADER.
    • Questo approccio ai problemi, di tipo bottom-up, è l’unico che può creare quel clima di speranza di una effettiva inversione di tendenza per lo sviluppo eco-sostenibile del nostro territorio per favorire la partecipazione di tutti gli attori in campo.
    • Siamo convinti che, se cadiamo nella tentazione taumaturgica di far calare dall’alto i vari finanziamenti inerenti al nuovo PSR, rischiamo di perdere l’ennesima occasione di dare un futuro sostenibile e partecipato alla nostra gente.
    • Varie  Associazioni ed imprenditori hanno già prodotto analisi ed iniziative in tal senso e l’Ente Parco deve avere il coraggio di fare scelte coraggiose e lungimiranti . 

    Seguono Firme di Associazioni ed imprenditori

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