A questo punto, lasciato da parte un periodo assai remoto e per non addentrarci nelle nebbie di un passato sconosciuto, sembra  più utile, per questa breve scorribanda nella storia di Camerata, leggere il Vol. I di "Les Structures du Latium Médieval" curato da Pierre TOUBERT. In esso si dice che Càmeràta si costitui In ROCCA quasi alla fine del X Secolo e cioè nel 980: appartenne al Conte dei Marsi fino al 1096, anno in cui la Contessa Aldegrina, moglie del defunto Conte Rainaldo I, donò all'Abbazia di Subiaco, 4 castelli :ciamati AÙRIGOLA, PERETO, FOSSACIECA e CAMERATA. La contessa Aldegrina, fece la suddetta donazione per obbedire alla volontà del marito che, mentre la lasciava erede di tutti i suoi beni, le comandava di cederli in donazione ai Monasteri Sublacensi per la salvezza delle loro anime, nel momento della sua morte.

Tra ricatti e riscatti, Camerata passò successivamente in potere, di GREGORIO di Anticoli, quindi di Oddone di Palombara per tornare, infine nel 1115, sotto il Governo dell'Abbazia di Subiaco.

Non finirono, pero, le peripezie di Camerata che, per anni fu oggetto di contesa, per la giurisdizione territoriale, tra l'Abate di Subiaco e il Vescovo dl Tivoli. Tale controversia, iniziata nel 1400 ebbe termine nel 1638 quando il Cardinale Giulio Roma e l'Abate di Subiaco, Cardinale Scipione Borghese, nipote di Papa Urbano VIII, composero la vertenza assegnando al Monastero di Subiaco 11 paesi tra cui Camerata, con l'obbligo per l'Abate di Subiaco, di versare alla Mensa Tiburtina un canone perpetuo di scudo 400 l'anno.